Organizziamo la realtà mediante il linguaggio delle parole ("strumento di pensiero"), ed è riconosciuto che ad un patrimonio linguistico "povero, standardizzato, omologato" corrisponde un'analoga visione della realtà.
Nel contesto culturale attuale ("civiltà delle immagini") prevalgono stimoli visivi che inducono i giovani ad utilizzare la lingua scritta in modo riduttivo, quasi si trattasse di uno strumento del passato.
Ne deriva sempre più frequentemente una funzione sussidiaria della lingua, addirittura passiva o di semplice ritrasmissione automatica di stereotipati moduli comunicazionali.
Segnali di crisi sono il sensibile aumento degli errori ortografici, l'utilizzo sempre più diffuso della parola-frase, l'adozione di gerghi semplificativi sloganistici, dovuti tutti ad un impoverimento lessicale che incrementa a sua volta la piattezza espressiva.
Finalità del laboratorio sarà quella di proporre – attraverso letture, analisi, confronti ed esercizi – modi e percorsi di stimolo per un uso creativo del linguaggio delle parole, con cui. sia possibile generare, ideare, evocare e modificare situazioni intellettuali ed affettive della realtà e i loro relativi modi di rappresentarle.
L'obiettivo è di rivitalizzare e rinnovare le componenti essenziali del linguaggio scritto e parlato, affinché possa svolgere un suo ruolo sostanziale nella produzione di immaginario, non più e soltanto drasticamente sostituito da un consumismo mediatico di procedimenti iconico-espressivi di tipo televisivo.
Il laboratorio – sviluppando risposte teoriche e pratiche all'interrogativo di fondo: Perché e come le parole nella civiltà delle immagini? – estenderà la propria ricerca ai seguenti temi:
Cosa sono le parole? Sono la cose, o soltanto loro simboli e immagini? – Parole vecchie, parole nuove. – Il senso e i1 non senso delle. parole: Freud, Vigotskij, Heidegger, Held, Rodari, Calvino, Eco, De Mauro. – Parola parlata, parola scritta – La lettura ad alta voce delle parole: suono, ritmo, ma anche silenzio. – Le parole delle filastrocche, delle poesie., delle cronache e dei racconti, le parole del teatro.
L'immaginazione delle parole: fondamentale finalità del Laboratorio, perché i1 linguaggio scritto e parlato ritrovi una dinamica funzione di originalità e di espressività creative, di emozione e affettività relazionali, utili a sviluppare in ambito mentale e psicologico antichi valori e nuove qualità nei comportamenti giovanili.
Il Laboratorio mirerà a proporre all'insegnante un ruolo di vero e proprio "autore di immaginazione" operando con:
– letture, analisi, commenti di testi narrativi, poetici, teatrali; testi della tradizione popolare, brani tratti da romanzi, da raccolte di racconti, dalle antologie scolastiche, dai giornali, dalla pubblicità:
– esercizi di scrittura di brevi testi caratterizzati da sintesi del linguaggio; racconti realistici, descrittivi e/o cronache; testi impressionistici (diaristica, annotazione rapida, scrittura automatica), e/o espressionisti/surrealisti; invenzione e narrazione di storie immaginarie (fiabe, favole, fantasy);
– produzione di testi in versi;
– esempi ed osercizi di "scrittura vocale", ovvero: lettura ad alta voce come pratica di uno strumento che introduca, unitamente alla comprensione, un più avanzato livello di reinvenzione del testo scritto e di una sua diversa definizione favorita dalla voca1ità;
– "narrazione di immagini", ovvero .esercizi. di redazione in testi narrativi o poetici da immagini fotografiche o grafico-pittoriche, e/o da disegni originali, al fine di ricercare e stimolare intuizione ed emozione interpretative, oltre che agilità e rapidità nell'approfondimento conoscitivo del messaggio grafico per una sua traduzione in parole;
– uso di testi originali del conduttore del Laboratorio (tratti dalle sue pubblicazioni) finalizzati all'approfondimento di tecniche immaginative, di scrittura creativa, di lettura ritrnico-espressiva
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