AVORIO   Pandemonium Teatro

 

Da Cuore di tenebra di Joseph Conrad; con Albino Bignamini, Tiziano Manzini; regia di Gianluigi Gherzi. Copruduzione Fontanateatro Teatro Pandemonium

 

Un fiume enorme. Lunghissimo. Risalirlo vuol dire arrivare nel cuore di un continente sconosciuto. Dove la natura non ha rivali. Dove per orientarsi la bussola dell'esploratore non basta più.
Marlowe (l'eroe) parte per cercare un altro uomo di cui non si sa più nulla, su cui già fioriscono le leggende. Un grand'uomo, un benefattore dell'umanità, per alcuni. Un ambizioso, un povero pazzo assetato di potere, per altri. La verità? Marlowe alla fine lo incontrerà. Tenterà di capire, fino ad ottenere la risposta più terribile e definitiva. Questa la trama: semplice e potentissima.
Quando Conrad scrisse "Cuore di tenebra", facendo tesoro anche della sua esperienza come capitano di un piroscafo mercantile in Africa, l'età delle colonie viveva uno dei momenti di massimo splendore. In Europa, da giornali e pubblicazioni, si moltiplicavano gli appelli a portare la ragione, la civiltà, il progresso in quel buco nero dominato dall'istinto bestiale e dalla superstizione, in quel "cuore di tenebra" che si riteneva fosse l'Africa e la sua cultura. In quel clima culturale Conrad riuscì ad operare uno stravolgimento strano e inquietante: tenebra e oscurità non stanno solo dove il pregiudizio europeo le vuole vedere ma anche (e principalmente) nel cuore e nella mente di chi si illude di portare la verità e la luce. Lo spettacolo porterà in scena quello che da sempre è, nella nostra cultura, il "gioco dell'Africa". Ovvero: immaginarsi un mondo lontano, caricarlo dei propri pregiudizi e delle proprie aspettative, cercare altrove una rivincita dei propri fallimenti in patria, partire, esplorare senza conoscere, ridurre nature e culture alle loro possibilità di sfruttamento economico, distruggere chi non vuole omologarsi giustificandosi con la santità delle intenzioni, annientare e annientarsi. Questo gioco, con le sue beffe, la sua ironia crudele, la varietà di soluzioni teatrali, musicali e scenografiche, sarà l'immagine guida dello spettacolo. Cercheremo di confrontarci con ciò che "Cuore di Tenebra", testo al di fuori di ogni anticolonialismo di maniera, pone come temi fondamentali: lo stallo e il punto morto di una cultura, di un modo di vedere "l'altro", di sospettare la tenebra sempre e solo nelle menti di chi non ci è simile.