Appunti minimi ricavati dall'intervento di Antonio Faeti al convegno di Brescia (gennaio 2001): "Leggere a scuola, leggere a casa". La pubblicazione sul sito è autorizzata da Antonio Faeti. L'idea originale era quella di pubblicare una larga sintesi dell'intervento; questo non è stato reso possibile dall'impianto sonoro: spesso non riuscivamo a decifrare il testo. L'estrema riduzione (e gli eventuali errori) sono esclusivamente di nostra responsabilità.

Lettura

Antonio Faeti

 

 

Serve leggere?

Purtroppo c'è la convinzione che leggere non serve. Tre anni fa all'università di Bologna presiedevo la Commissione del Collegio di Eccellenza, incaricata di scegliere 30 matricole alle quali agevolare il corso degli studi: alloggio in un bellissimo storico edificio ed altro ancora. Tutti i partecipanti erano usciti dalle superiori con 60/60, anche se questo non era un requisito richiesto. Una delle 19 domande del questionario chiedeva quali libri erano stati letti durante l'ultimo anno; ebbene 277 studenti sui 278 partecipanti non avevano letto libri extrascolastici. Quando chiesi notizie all'unico studente che aveva letto un libro, questo mi disse che il libro gli era stato suggerito a scuola dall'insegnante. D'altronde, non molto tempo fa, scrittori partecipanti ad un concorso letterario mi dicevano che per scrivere bene non è necessario leggere.

 

Perché leggere?

Alcuni bambini (letterari) mi hanno aiutato a capire perché si legge. Jimmy Herf (Nuova York di J. Dos Passos) profondamente preoccupato per la giovane mamma gravemente ammalata si rifugia nella lettura dell'Enciclopedia Americana: da questa prendono corpo parole e storie fantastiche. [Qui Antono Faeti propone un'affascinante lettura del brano]. Il ragazzo è salvo.

La lettura è un argine al dilagante narcisismo di massa che ti dice cosa devi fare, anzi pensare. La lettura (a differenza del cinema, che pure amo molto) è individuale, la mia Natascia è differente dalla tua.

 

Far leggere

La molla più importante è l'imitazione. Ricordo uno studente che diceva: "I libri mi hanno sempre fatto schifo, ma vedevo mia mamma che leggeva in continuazione… Allora non sapevo cosa c'era in quei libri, e non lo so ancora. Ma adesso leggo anch'io".

Si diventa lettori per molti motivi, anche per caso, ma aiutiamo il caso, mettiamo intorno ai ragazzi molti libri, non importa quali: i contemporanei, i classici, i "minori".

È importante far capire che un determinato libro ci sta a cuore. Leggete ad alta voce. Osate leggere ad alta voce Pinocchio.

Non censurate nulla (neppure l'horror), non fate fare schede.

 

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