La protagonista dello spettacolo, B., ha la virtù di possedere un'anima bambina capace di incantarsi. Per questo le capita un'occasione inaspettata: viene condotta in un luogo magico, che altro non è se non un teatro nel mondo o, forse, fuori dal mondo. Qui i Maestri, accompagneranno B., che ha una vocazione ma non ancora un'arte, lungo la strada che dall'ignoranza oscura conduce alla luce della conoscenza. Tante sono le dure prove che B. dovrà affrontare; dovrà lavorare con ostinazione perché lei è piccola e il mistero della sua arte tanto grande. Trascorrono molti anni senza risultati e B., stanca, dispera di dare compiutezza al suo sogno; ma proprio la sua stanchezza e il crollo che ne deriva, rappresentano l'ultima prova: la debolezza conduce alla forza, il fallimento alla conoscenza. È cosi che colei che credeva di essere un piccolo bruco diventa, in fondo, quello che è sempre stata, una splendida farfalla che vola leggera. Questa favola sul sogno portato all'estremo, sulla conoscenza e l'iniziazione è raccontata nei modi di un teatro essenziale, ma affascinante, suggestivo nelle immagini e nei suoni. Il Buratto continua il lavoro sull'animazione di forme, oggetti e materiali sempre nuovi e diversi. Le loro metamorfosi fantastiche evocano molte suggestioni specialmente nella prima parte dello spettacolo dove la gestualità, la parola, la musica - che sviluppa un incontro importante tra teatro e melodramma - hanno un loro spazio rilevante, e fanno di Fly Butterfly un genere di teatro totale. Il più grosso lavoro che il Buratto ha dovuto affrontare, nella realizzazione di questo spettacolo è stato lo studio e l'approfondimento del teatro di animazione giapponese del Bunraku. La fatica e le emozioni della bambola, mossa a vista dagli animatori, finiscono con il diventare la cifra, la sintesi perfetta di tutto lo spettacolo. Età consigliata: dai 12 anni.