È stata una sfida bella e difficile trasferire in narrazione e parola orale un universo così lontano e complesso come quello della parola scritta di Kleist. Con Remo Rostagno ci siamo messi alla ricerca di una nuova forma ove far precipitare l'anima della vicenda, che fin dall'inizio ci aveva affascinato. Le domande senza risposta, che solleva la storia di Kohlhaas (cos'è la giustizia, quella umana e quella divina, e come può l'individuo ricomporre l'ingiustizia) fanno parte profondamente dei percorsi della mia generazione, quella segnata dal numero di riconoscimento '68.